Malasanità Lazio

Quella che vi scrivo oggi è una delle tante storie che ognuno di noi è costretto a vivere grazie al Servizio Sanitario Nazionale italiano.

 

 

 

  • Evento : visita specialistica Otorino
  • Luogo : Ferentino (FR)

Pochi giorni prima di Natale abbiamo prenotato una visita specialisti per nostra figlia, considerando che volevamo risolvere il prima possibile, abbiamo accettato la prenotazione proposta dal CUP di Frosinone per il 28 dicembre a Ferentino alle ore 7:45.

Diciamo che considerando i tempi biblici che solitamente si devono attendere per una visita ci è sembrato un colpo di fortuna, ma eravamo ignari di quanto ci sbagliavamo.

Il 27 dicembre mi sono preoccupato di pagare il ticket di 34,66€ presso una ricevitoria SISAL, altrimenti non ci avrebbero fatto la visita alla bambina (il CUP non apre prima delle 8:00 anche se la visita era fissata alle 7:45).

Il 28 mattina ci siamo alzati di buon ora tutti, alle 6:00 e ci siamo diretti a Ferentino con calma. Siamo arrivati nei pressi dell’Ospedale (orami chiuso non so da quando) dove ad oggi effettuano SOLO visite ambulatoriali intorno alle 7:20. E qui è iniziata la nostra avventura…

La prima sorpresa è stata trovare un anziano signore infreddolito che attendeva dinanzi la porta principale della struttura, che stranamente era chiusa. Il povero anziano aveva la visita alle 7:30 ed era in attesa già dalle 7:00 ma del personale addetto non c’era traccia.

Intorno alle 7:45 escono dall’ospedale delle persone che ci dicono di essere del 118 e che non potevano farci entrare, anche perché la struttura era completamente vuota e tutto era chiuso.

Dopo qualche minuto arriva un altra persona con una macchina di servizio della USL di Frosinone, che apre il portone principale fa un giro nell’androne e se ne torna con molta fretta verso Frosinone.

A questo punto l’anziano signore che era in attesa prima di noi, ci spiega che è così tutti i giorni. Arriva un dipendente della USL da Frosinone apre il portone e se ne va…e NOI paghiamo!!!

Nel frattempo ci avviamo al secondo piano della struttura dove ci sono gli ambulatori e qui la seconda scoperta….era tutto chiuso e spento, non c’era anima viva a parte noi.

Intorno alle 8:30 arriva con gran fatica ed un affanno che sembrava arrivasse direttamente dalla maratona di New York, una signora che poi si rivelò essere l’infermiera in servizio…poverina era leggermente in ritardo, ma tanto cosa importa lei viene pagata a prescindere. Anzi si è meravigliata che noi fossimo già lì, lei ha ORDINE di non aprire prima delle 8 e che non capisce perché ci hanno dato appuntamento prima.

Solo qualche minuto prima delle 9 arriva il medico, ma lui al contrario dell’infermiera era molto rilassato ma un po’ scocciato perché nel frattempo si era creata una bella fila di pazienti in attesa di essere visitati (tutti esenti ticket a parte noi!).

L’unica nota positiva di tutta questa vicenda è che almeno il farmaco che ci ha prescritto per nostra figlia sembra funzionare.

Cosa volete che vi dica….VIVA L’ITALIA!

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